In questo articolo esploreremo le diverse potenze dei laser di marcatura e la durata d’impulso, con un focus sulla lunghezza d’onda. Cercheremo di capire cosa questi tre parametri determinano sulle marcature che effettuiamo sui componenti.
Tutti i tipi di marcatori laser possono avere i raggi laser pulsati o continui. Questo è ciò che chiamiamo modalità operativa. Con i laser a onda continua c’è un flusso di energia costante, il che significa che il laser emette continuamente un raggio laser singolo e ininterrotto. L’esempio più comune è il raggio ininterrotto di un puntatore laser. I laser a onda continua sono comunemente usati per il taglio e la saldatura laser.
Con i laser pulsati, il raggio laser viene interrotto a intervalli regolari per consentire all’energia di accumularsi e raggiungere una potenza di picco maggiore rispetto ai laser a onda continua. Il raggio laser viene rilasciato sotto forma di impulsi che hanno una durata specifica chiamata durata pulsata. Queste densità di energia elevate sono richieste per molte applicazioni come la marcatura laser.
I laser a onda continua possono sembrare più potenti dei laser pulsati ma non è sempre vero. Questo perché la potenza in realtà indica la potenza laser media e la potenza media dei laser pulsati è generalmente inferiore anche se i picchi sono più elevati.
Ad esempio, un laser a onda continua da 6.000 W rilascia continuamente 6.000 W di potenza laser. Al contrario, un laser pulsato da 100 W può rilasciare impulsi da 10.000 W ciascuno.
Approfondiamo qui la versione con durata di impulso variabile del laser a Fibra, ovvero il laser LASIT FlyMOPA, ideale per la marcatura delle plastiche e di tutti i metalli.