Scegliere un marcatore laser:
10 linee guida

Targhetta-ALLUMINIO Scegliere un marcatore laser: 10 linee guida per non sbagliare
Nel mondo dell’Industry 4.0, proiettato al futuro e all’automazione dei processi industriali, la marcatura laser oggi ricopre un ruolo da protagonista, che ha raggiunto scavalcando tutti gli altri sistemi che con lei competono in materia di brand awareness ma soprattutto di tracciabilità. A livelli di tecnologia e integrazione la marcatura laser non ha più rivali per una serie di ragioni ormai conosciute, che sono proprie del laser e dello stato di perfezionamento oggi raggiunto:
  • Contrasto e visibilità: la marcatura laser ha una qualità e una precisione microscopica che altri sistemi non possono raggiungere;
  • Resistenza: stampe ed etichette col tempo si danneggiano e i codici o i testi non sono più visibili, questo può comportare un danno sia in termini di produttività, sia di immagine dell’azienda;
  • Versatilità: per le sue caratteristiche intrinseche, il laser è il metodo di marcatura più versatile in assoluto. È infatti possibile marcare qualsiasi logo o testo, così come anche codici 1D/2D variabili secondo le più disparate esigenze (progressione semplice, cambiamento data ed orario, aggiornamento automatico del contenuto secondo logica aziendale);
    • Vantaggio economico: a primo impatto, comparando le opportunità sul mercato, un marcatore laser potrebbe sembrare un investimento troppo importante. Ma è appunto questo ciò che è: un investimento a lungo termine, con un pressoché inesistente tasso di usura e che non presenta costi aggiuntivi legati a materiali consumabili. Per fare un esempio pratico, la vita media stimata di un laser a fibra è di 100.000 ore di operatività – non di mera accensione – per una media oggettivata di 11 anni di lavoro continuo, considerando un utilizzo per 365 giorni all’anno, 24 ore al giorno.
      Inoltre, dal punto di vista dei costi aggiuntivi, va considerato che altre tecnologie, a differenza del laser, prevedono molti materiali di consumo e di scarto che vanno smaltiti (basti pensare alle vernici e agli inchiostri per i sistemi di tampografia o a getto d’inchiostro);
    • Ecologia: ricollegandoci all’assenza dei materiali di scarto va sottolineato che il laser è la tecnologia migliore dal punto di vista della sicurezza ambientale.
      Zero materiali di scarto vuol dire anche meno sostanze chimiche e pericolose e, allo stesso tempo, essendo il laser una tecnologia DPM (Direct Part Marking) non aggiungiamo ulteriori componenti cartacei o plastici al nostro prodotto.
    Foto-Articolo-LaserFibra-01 Scegliere un marcatore laser: 10 linee guida per non sbagliare

    Come scegliere un marcatore laser?

    La prima cosa da fare è definire il materiale o i materiali che devi marcare. Questo è assolutamente necessario in quanto permette di definire la corretta sorgente laser con la quale equipaggiare il tuo marcatore.

    È infatti opportuno notare che non esiste un laser in grado di marcare perfettamente tutti i materiali, esistono le sorgenti e i diversi impulsi che includono un range più o meno vasto di materiali. Ad esempio, nel caso delle plastiche, vengono di solito effettuati dei test sui componenti a causa della diversa composizione chimica delle stesse, non sempre chiara al produttore, che non sa che un certo elemento potrebbe compromettere l’effetto della marcatura.

    Abbiamo creato un sistema per guidarti nella scelta del tuo marcatore laser: cinque semplici passaggi per farci capire di cosa hai bisogno per mostrarti le macchine laser migliori per te.

    Di seguito abbiamo cercato di semplificare il concetto in modo da avere una panoramica generale delle applicazioni:

    Tabella-Comparativa-Laser Scegliere un marcatore laser: 10 linee guida per non sbagliare
    Definita la sorgente – azione per la quale ti consigliamo sempre di fare delle prove, che sono sempre gratuite – gli altri aspetti fondamentali sono:
    Il numero di pezzi da marcare Questo ci permette infatti di definire se è necessaria una tavola rotante, un certo numero di assi di movimentazione, un magazzino per il carico automatico o altri strumenti aggiuntivi.
    La dimensione dei componenti Bisogna tenere sempre a mente che il particolare da marcare deve essere equipaggiato totalmente nella cabina, quindi rientrarvi per dimensioni, in modo da garantire la sicurezza dell’intero processo. Secondo la normativa CE infatti, la classe I è l’unica categoria sicura. Di conseguenza, seppure dovessi marcare pochi pezzi al giorno, non puoi considerare un sistema da banco se questi misurano 500×500 mm.

    Integrazioni aggiuntive
    Lavorare in combinazione con un robot, come accade nelle grandi catene produttive, implica che la marcatrice laser debba essere predisposta sia elettricamente che meccanicamente.

    Lavoro h24
    Un’altra richiesta potrebbe essere quella del funzionamento del marcatore laser no-stop. Nel caso in cui lavori in linea, non è chiaramente necessaria alcuna modifica, mentre per il sistema stand alone è necessario equipaggiare la macchina per la lavorazione senza operatore.

    Se finora ci siamo focalizzati sui parametri tecnici che ti permetteranno di fare il giusto investimento ottimizzando il tuo tempo, è ora importante fare un piccolo appunto sul fornitore che dovrai scegliere.

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    Considerato che la maggior parte delle soluzioni di marcatura laser sono equipaggiate con laser a fibra, è giusto affermare che questo ha ormai raggiunto lo stato dell’arte, il che vuol dire che ci sono pochi big player mondiali che mettono sul mercato tecnologie più o meno simili, che non apportano un valore aggiunto alla qualità del risultato ottenuto. Ciò vuol dire che il laser a fibra ottica utilizzato da LASIT difficilmente avrà un effetto migliore o peggiore del laser a fibra ottica di qualunque altro competitor di livello.

    La reale differenza e il valore aggiunto stanno nella progettazione e realizzazione dell’intero apparato e nella capacità di essere seguiti da un team di esperti, dedicato al tuo singolo progetto, che sviluppa quindi con la massima cura.

    Articolo-Pressofusi-ABB-02-1024x589 Scegliere un marcatore laser: 10 linee guida per non sbagliare

    LASIT è specializzata da anni nella produzione di sistemi di marcatura laser, per i quali è fornitrice unica, garantendo quindi una totale flessibilità e una customer care che è difficile trovare laddove ci siano terze parti da interpellare per consulenza o assistenza. L’assenza di intermediari e la totale responsabilità che ci assumiamo in caso di necessità sono alcuni dei tratti che ci differenziano e che hanno portato molte grandi aziende a sceglierci nel tempo.

    Un altro aspetto importante, con il quale concludiamo, è la storicità aziendale e il tasso di specializzazione. Il mercato internazionale ci vede impegnati da trent’anni solo e unicamente nella Ricerca e sviluppo di sistemi di marcatura laser. Specializzarsi significa dedicare l’intero team, di più di cento persone, unicamente alla ricerca di nuovi metodi all’avanguardia per garantire le massime prestazioni per qualunque applicazione

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    Materiali costitutivi della macchina

    Il primo parametro da prendere in considerazione è la struttura del sistema completo in cui la sorgente è inserita. Principalmente i telai delle marcatrici laser sono in alluminio, acciaio o – più raramente – granito. Di questi, i migliori per applicazioni dove è richiesta alta precisione e/o velocità di spostamento sono l’acciaio ed in granito, che sono anche i più costosi.

    In base alle richieste e all’applicazione la struttura della macchina cambia, adattandosi a soddisfare le richieste di efficienza e produttività. Tra gli elementi più famosi che vengono normalmente richiesti e consigliati troviamo:

    struttura-macchina Scegliere un marcatore laser: 10 linee guida per non sbagliare

    Tavola rotante

    Grazie al tempo mascherato e alle diverse stazioni, sfrutta il tempo della marcatura del primo pallet per il caricamento del secondo.

    Rulliera o nastro

    Trasportando i pezzi in macchina automaticamente evitano l’intervento manuale dell’operatore da un passaggio all’altro della catena produttiva

    Magazzini automatici

    Magazzini-AUTOMATICI Scegliere un marcatore laser: 10 linee guida per non sbagliare

    All’interno è possibile depositare centinaia o migliaia di pezzi, permettendo lavorazioni per ore senza bisogno di operatore. 

    Robot

    Agevolano il caricamento di pezzi ingombranti o il movimento della stessa testa laser, arrivano a posizionare o a marcare in posizioni impossibili.

    Shuttle

    Movimentando l’intero piano, facilitano il caricamento dei componenti più ingombranti e proteggono da urti le porte e il cabinet della marcatrice laser.

    Numero di assi

    La testa si muove sul piano attraverso gli assi, dal singolo asse Z a quelli XY le potenzialità di marcatura mutano notevolmente.

    Ognuno di questi elementi è composto da diverse parti ed è integrabile con diversi accessori. Non è quindi possibile stabilire il prezzo senza approfondire tecnicamente le caratteristiche di ognuno di essi. Tuttavia, possiamo dire con certezza che questi rappresenteranno parte consistente del valore economico di una marcatrice laser.

    Accessori

    Un’altra variabile importante è la necessità di aggiungere alla marcatrice degli accessori, che ottimizzano il sistema di incisione laser e sono talvolta necessari per alcune applicazioni specifiche, come ad esempio asse rotante e testa a 3 assi per quelle cilindriche.

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    Asse rotante

    Assew Scegliere un marcatore laser: 10 linee guida per non sbagliare

    Attraverso la movimentazione dell’asse il componente può essere marcato in diversi punti, anche dove la superficie non è piana.

    Testa rotante

    TestaRotante Scegliere un marcatore laser: 10 linee guida per non sbagliare

    È utilizzata per marcare superfici inclinate o con geometrie complesse e, soprattutto, realizzare incisioni su più angolature senza dover spostare il pezzo.

    Testa a tre assi

    Necessaria per garantire la qualità della marcatura sulle superfici cilindriche. LASIT può vantare il primato europeo del suo sviluppo negli anni ’90.

    Sistema di visione

    Ideale per auto-centrare la marcatura sul particolare da incidere e per verificare la qualità del codice Datamatrix marcato, nell’era 4.0 è necessario per gli operatori del settore.

    Sistema di autofocus

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    Fondamentale nel caso di applicazioni nelle quali è prevista una tolleranza geometrica dei particolari, permette di trovare la giusta distanza di fuoco in maniera completamente automatica.

    Aspiratore

    Se l’incisione genera fumi o polveri sottili, è necessario aspirarli. LASIT ha prodotto un aspiratore proprio, particolarmente utile per i pressofusi.